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Spegni – spegni – ti prego!!
È scritto accanto ad un graffito sul ponte di via Stalingrado. Qualcuno con le mani in testa che grida “spegni-spegni” sui muri di una delle principali vie d’ingresso nel cuore di Bologna. Quel “pezzo” era troppo diverso da quanto visto prima. Da quanto visto lí come altrove. Era la rappresentazione [...]
È nel momento in cui le realtà svaniscono che si esercita appieno il talento dell’uomo di accontentarsi di belle parole.
Scomparsa Roma, il suo fantasma ha avuto vita dura.
gli individui hanno una dignità da rispettare e allora perchè vuoi metterti ai confini dei clandestini poveri destini e marchiarli, cercarli bloccarli se sono extra ma che è extra extra da cosa, perchè, extra da te ma non da altri la vita è nata in africa e allora siamo tutti extra ed eravamo albanesi, nigeriani, marocchini e non impariamo mai dalla storia \\leave your fingerprint
Che cosa significa avere un punto di vista? Posizionarsi e guardare con un binocolo sfocato oppure mirare al cuore? La visionarietà si scontra con l’assenza di visione, con la parcellizzazione implosiva di miriadi di immagini del partito unico della visione. Abbandoniamo la ricerca delle radici per un numero per intersecare quali sono i binocoli usati per le visioni a fumetti di autori diversi, per geografia, immaginario, riferimenti. L’implosione esiste, non c’è dubbio: proviamo a fermarla un momento e vedere che cosa l’alimenta. La soggettività del punto di vista seduce, senza dubbio, ci conforta e allo stesso tempo è spaesante.
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
Nato nell’ultimo decennio dell’Ottocento come appendice per lo più domenicale dei quotidiani, il fumetto ha saputo ben presto conquistarsi una sua autonomia editoriale. Ma non è del fumetto classico che qui vogliamo occuparci, quanto di quello sotterraneo, underground, che sberleffa quello ufficiale, o che comunque ad esso si pone come alternativa.
“Quando dipingo, lo faccio sotto dettatura. Cerco di non permettere al mio cervello di parlare troppo, ma di ricevere solo l’ispirazione. Le visioni si manifestano spontaneamente. A volte appare un archetipo familiare: sirene, coccodrilli o un simbolo dei Tarocchi. Disegnare mi dà conforto spirituale. C’è anche una rappresentazione sacra messa in scena da personaggi sciamanici. sto illustrando un mito personale, per guarire il mondo infermo.”
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
Miguel Brieva viene da Siviglia.
Divide la sua vita tra la città d’origine e Madrid.
Che lui faccia fumetti va da sè. La maniera in cui li faccia, no però.
Solitamente le sue storie cominciano e finiscono in una pagina. I suoi baloon li contate sulle dita di una mano mentre fumate una sigaretta. Alloggiano comodamente sopra flash illustrati. Subliminali. Mentre vi vedete la vita scorrere sotto gli occhi.
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
AlePop
E cosí, anche Staffa è arrivato al terzo fottuto millennio. Se lo merita. Oggi i suoi fumetti non sembrano più fuori tempo. E la sua cattiveria è l’unico antidoto ai giannimorandi e robertobenigni che buoneggiano ovunque, nuovi santini dell’era mediatica.
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
Julie Doucet
Festival International de la Bande Dessinée d’Aungulême
http://www.bdangouleme.com
INGUINE@COX Venerdì 21|5
Dalle 22.30 serata di chiacchere informali, mostre collettive e tecnologia spiccia
PRESENT AZIONE INGUINE MAH!GAZINE#3
Julie Doucet è nata nel 1965 nel Quèbec francofono. Ex-fumettista, ha vissuto a Montreal, New York, Seattle e Berlino. Attualmente vive in Canada. Nel 1991 ha vinto l’Harvey Award come miglior nuovo talento e ha pubblicato sulle più importanti riviste del settore tra cui “Weirdo”, la rivista curata da Robert Crumb. Ha pubblicato su talmente tante pubblicazioni che non abbiamo lo spazio per nominarle tutte, quindi non ne citiamo nessuna.
Mi piace immaginare Paper Resistance come un mite e bonario cazzone alla Diego de la Vega che, smessi i panni quotidiani, s’inguaina nei neri abiti di Zorro, incidendo le pance dell’autorità con grosse zeta derisorie. Ma Paper Resistance, più che una persona, è un progetto di comunicazione di massa. Tanto sottile, trasversale e pop da finire probabilmente sulle t-shirt degli sbarbini. Magari capiterà anche in tv, ovviamente frainteso, ma difficilmente snaturato.
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
Giovanni Barbieri & Gianluca Costantini
Gianluca Costantini, come ormai universalmente riconosciuto, è pazzo.
Venne da me, una sera di qualche anno fa, con una grande cartella nera sotto braccio, zeppa di disegni.
Erano tavole a fumetti, senza testo e senza uno scopo preciso: frammenti e sequenze accostati arbitrariamente.
In tutto, dodici pagine di segni impazziti e capricciosi ghirigori. Una splendida pazzia.
Gianluca è così: [...]
NO WAR – Piccolo Network Contro La Guerra
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
http://nowar.kyuzz.org | nowar-info@kyuzz.org
Pubblicato su inguineMAH!gazine n°1 – anno 1 2003
Traduzione: Giuditta De Concini
Lettering: Lorena Rubbiani
Aleksandar Zograf
Zograf è quello di cui si è parlato molto perché è serbo. Quando c’è stata la guerra dei Balcani, lui ha raccontato il suo punto di vista con i fumetti, lettere ed e-mail.
Ma sbaglia chi pensa che sia tutto qui.
Zograf è un autore, cioè uno che ha qualcosa da dire. Usa il linguaggio del fumetto [...]
L’uomo è un vertebrato e ha un’anima immortale, nonché una patria, perché non diventi troppo spavaldo…Ogni uomo ha un fegato, una milza, dei polmoni e una bandiera; tutti e quattro questi organi sono di importanza vitale. Pare esistano uomini senza fegato, senza milza e un solo polmone; non esistono uomini senza bandiera…Per il resto l’uomo è un animale che bussa alla porta, fa cattiva musica, e lascia abbaiare il cane. Qualche volta se ne sta anche tranquillo, ma allora è morto.
C’è anche il silenzio di chi striscia nascondendosi nei buoi per saltare addosso a uno per strangolarlo.
C’è il silenzio dei mafiosi che nei paesi e nelle città tramano per parassitare e dominare segretamente.
Il silenzio di quei politici che nelle nazioni e nei continenti tramano per parassitare e dominare segretamente.
Il silenzio di chi odiando aspetta il momento per colpire.
Il silenzio di chi cerca di “ammazzare il tempo” fumando o leggendo fumetti fessi.
E c’è il silenzio in cui si guardano e si vedono per la prima volta la mamma e il bambino che ha in braccio.
La felicità può essere di carne.
Di pelle appena – corpo senza volto né testa, ma con la bocca enorme
e molte braccia, seni, coscia, gamba muscolosa, clavicola,
scapola, ventre liscio teso peloso nel posto giusto del sesso
e in più l’odore deciso, penetrante dell’ascella, dell’inguine, del piede
che arriva tutto assieme, di colpo o poco a poco, frammentato.
Armando Freitas Filho